Oggi parlo del castello di Calosso paesino quasi ad un passo da casa mia.
Il castello è antecedente all'anno 1000 anche se viene più volte rimaneggiato e ricostruito in seguito a eventi bellici e ristrutturazioni. Nel 1318 il paese di Calosso viene coinvolto nel conflitto tra i guelfi della famiglia Solaro e la famiglia ghibellina De Castello di Asti. I guelfi, oltre al castello di Moasca, distrussero anche il castrum di Calosso che venne immediatamente riscostruito per rientrare tra i possedimenti di Valentina Visconti d'Orléans nel 1387. All'inizio del XVII secolo Calosso venne assediata dagli spagnoli e in seguito recuperata dai Savoia, grazie anche al capitano Catalano Alfieri che, a capo delle truppe francesi, fece cingere di enormi palizzate tutto il castello.
Nel XIV secolo la famiglia dei Roero di Cortanze diventano i signori di Calosso e, perduta ogni importanza strategica, nel tardo XVII trasmormano il castello in una elegante e signorile dimora di campagna.
Iniziamo il giro di visita
Nel XIV secolo la famiglia dei Roero di Cortanze diventano i signori di Calosso e, perduta ogni importanza strategica, nel tardo XVII trasmormano il castello in una elegante e signorile dimora di campagna.
Iniziamo il giro di visita
Il castello oggi è molto piu piccolo rispetto a quello che doveva essere una volta e comprendeva anche la parte che oggi viene chiamata "borgo medioevale".
Quello che ci attende oggi quindi è un insieme di corpi a forma di L con una torre cilindrica con merli guelfi.
Molto interessanti sono i bastioni cinquecenteschi, che presentano ancora le aperture delle casematte e le feritoie. Nella prima foto vediamo anche una posterla, lo stretto e basso passaggio che attraversava le mura. Accediamo all'interno del parco mura tramite il portone seicentesco che reca lo stemma dei Roero (le tre ruote).
Dal portone saliamo e dopo aver superato un piccolo edificio ci troviamo nel cortile su cui si affaccia una piccola cappella.
Le stanze interne a cui ci è possibile fare visita comprendono un grande salone utilizzato per i ricevimenti, uno studio e una cappella, luogo in cui morì nel 1683 il Vescovo De Sauli. Il pavimento, come tutti i castelli dei conti Roero è rigorosamente rosso sangue.
Terminiamo la visita nel borgo storico, un tempo facente parte del castello, che comprende svariati edifici (inclusa la chiesa di San Martino) e una torre circolare ribassata.
Alla prossima!